Gli abusi edilizi più comuni (e sottovalutati) in Italia

Un excursus sulle opere edilizie abusive più frequenti in Italia, partendo dalla definizione di abuso e come spesso ci si ritrova a fronteggiarli senza nemmeno rendersi conto di averli commessi.

L’articolo in breve
Il mondo degli abusi edilizi in Italia è caratterizzato da moltissime situazioni spiacevoli che vengono a crearsi quando non si comunicano i lavori agli uffici preposti del comune. Ad ogni intervento deve corrispondere un titolo e in fase di realizzazione delle opere ci si deve attenere a ciò che è stato presentato e autorizzato.
Questo spesso non accade in Italia a causa della poca conoscenza inerente alle complicate normative edilizie per chi non lavora direttamente in questo settore. Nell’articolo vengono proposti cinque casi che i tecnici italiani si trovano più frequentemente a fronteggiare quando vengono a contatto con immobili che devono essere venduti o che devono subire delle opere edilizie di una qualsiasi natura.

Il problema

In materia di abusi edilizi gli italiani hanno un’esperienza degna di esser chiamata tale, in questo articolo perciò spiego che cosa si intende per “abuso” ed elenco quali sono le casistiche più frequenti in Italia riscontrate dai professionisti tecnici sul territorio.

Come affrontarlo

Gli abusi accadono perché c’è molta confusione all’interno del mondo delle costruzioni, la normativa edilizia è stata modificata molteplici volte ed è spesso soggetta alla frammentazione derivata dai molteplici enti territoriali competenti.

Ebbene sì, questi famigerati abusi edilizi sono sempre all’ordine del giorno per i professionisti che lavorano nel mondo edile, questo perché ad oggi ci troviamo a lavorare su immobili con un retaggio proveniente dagli anni ’80 e ’90, l’epoca d’oro della speculazione e dell’abuso edilizio.

1. Che cos’è un abuso edilizio?

Ma facciamo un passo indietro e vediamo più nel dettaglio cosa si intende per abuso. Gli abusi edilizi consistono in opere che sono state realizzate in assenza o in difformità, totale o parziale, dei titoli abilitativi. Cosa sono i titoli abilitativi, chiedete? È presto detto: i titoli abilitativi (regolati dal D.P.R. 380/2001) sono le richieste che devono preventivamente essere presentate all’ufficio preposto del comune, nelle quali viene fatto un prospetto di tutti i lavori da eseguire in modo che il comune possa verificare l’adeguamento di tali interventi alla normativa vigente.

2. Abuso vs. Difformità

Sebbene la costruzione in assenza di titoli sia l’abuso per eccellenza, non è l’unico caso: anche le opere realizzate in maniera difforme ai titoli autorizzati sono di fatto degli abusi. Quando il muratore (o chi per lui…) viene da voi e vi dice:” Ma no, per fare un tramezzo qui non serve presentare niente in comune!” diffidate sempre e rivolgetevi al vostro tecnico di fiducia perché è proprio cosi che si creano le matasse confusionarie che i tecnici si trovano a dover sbrogliare quotidianamente. Complice del fatto è anche una disciplina normativa molto complessa e articolata, modificata negli anni molteplici volte e frammentata a livello delle numerosissime realtà interpretative comunali.

Comunque, non si capisce perché ma agli italiani piace andare contro le regole, perciò sistemarsi la casa per come gli aggrada, in barba alle normative e alle comunicazioni da fare, dà loro quel brivido di noncuranza che li rende soddisfatti avendo appagato una loro necessità non avendo tenuto conto di nient’altro se non di loro stessi.

3. La “top five” degli abusi italiani

Al quinto posto, troviamo la fin troppo sottovalutata controsoffittatura che abbassa l’altezza utile dell’immobile, creando una difformità con le altezze interne autorizzate e possibili disallineamenti con la normativa igienico-sanitaria.

Alla quarta e alla terza posizione troviamo i vani non abitabili trasformati in locali abitabili, come l’intramontabile cantina che diventa una taverna o il sottotetto che viene utilizzato come studio o camera da letto.

Seconda posizione se la merita un abuso in contrasto con le normative paesaggistiche: hai appena acquistato casa in un contesto rurale o boscato vincolato dalle disposizioni paesaggistiche, per vivere la tua vita lontano dallo stress della città? Ma allora ci devi subito costruire una piscina! Ah non si può?! No problem, arriva la vasca per la raccolta delle acque piovane in tuo soccorso. Fatta la legge (paesaggistica) trovato l’inganno!

La prima posizione poteva essere coperta solo da lui, il mitico balcone che viene chiuso e diventa una veranda abitabile, aumentando il volume abusivamente. In questo caso c’è anche un ulteriore aggravante qualora la cubatura dell’edificio, o del condominio, fosse già stata precedentemente esaurita.

Conclusioni
Hai riconosciuto alcuni di questi abusi? Sono molto comuni, spesso anche frutto della poca conoscenza della materia edilizia, ma si sa che la legge non ammette ignoranza e ad ogni abuso corrispondono delle conseguenze a seconda dell’entità dello stesso.

Vuoi saperne di più sugli abusi, come ad esempio il regime sanzionatorio che viene applicato oppure se è possibile sanarli o meno? Partecipa nei commenti alla discussione e segui il blog di AstaInsieme così da essere sicuro di rimanere sempre aggiornato su tutte le novità, tips e tricks sul mondo della compravendita immobiliare in asta!


Professionista nel campo della pianificazione urbanistica con competenze legate al mondo della paesaggistica e dell'edilizia. Saper costruire avendo ben salda una consapevolezza dei contesti è sicuramente un ottimo punto di partenza per la progettazione, come formatore contribuisco alla creazione di quel background conoscitivo.
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